NOLVADEX ® Tamoxifene
NOLVADEX ® Tamoxifene
Giacché il tamoxifene può causare senso di nausea e lasciare un sapore metallico in bocca, alcune pazienti preferiscono prenderlo quando mangiano. In caso di sovradosaggio da tamoxifene – accertato o presunto – è necessario contattare immediatamente un medico e rivolgersi al più vicino centro ospedaliero, avendo cura di portare con sé la confezione del medicinale assunto. Ricordiamo inoltre che nelle donne in pre-menopausa, l’utilizzo del tamoxifene può causare il blocco del ciclo mestruale. Tuttavia, è bene precisare che tale blocco non influisce sull’efficacia del farmaco. Somministrato per via orale, il tamoxifene si trova all’interno di numerosi medicinali che, per essere dispensati, necessitano di presentazione di ricetta medica ripetibile.
Avvertenze NOLVADEX ® – Tamoxifene
In particolare, non è stato studiato l’effetto a lungo termine del tamoxifene sulla crescita, sulla pubertà e sullo sviluppo in generale. Gli effetti collaterali più comuni del tamoxifene includono vampate di calore, nausea, vomito, perdita di appetito e stanchezza. Alcuni effetti collaterali possono essere gravi, come trombosi venosa profonda, embolia polmonare e cancro dell’endometrio. Il tamoxifene è controindicato nelle donne in gravidanza, in quanto può causare danni al feto. Inoltre, non dovrebbe essere utilizzato da persone con allergia nota al tamoxifene o a qualsiasi componente del farmaco.
Tamoxifene Gb: Scheda Tecnica e Prescrivibilità
Inoltre, può essere utilizzato come terapia adiuvante dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva del cancro. Il tamoxifene può anche essere utilizzato come terapia preventiva nelle donne ad alto rischio di sviluppare il cancro al seno. «Da quelle prime osservazioni siamo arrivati a oggi- commenta Bernardo Bonanni, Direttore della Divisione Prevenzione e Genetica Oncologica dell’Istituto Europeo di Oncologia-. IEO è sempre stato in prima fila in ogni studio perché abbiamo qui una culturae un’esperienza unica in Italia nella protezione delle persone ad alto rischio oncologico, in particolare le donne ad alto rischio di tumore del seno.
Fattori che influenzano la durata della terapia
- Il tamoxifene è un farmaco utilizzato principalmente nel trattamento del tumore al seno.
- Gli effetti collaterali sono più comuni nelle pazienti in pre-menopausa, che possono sviluppare dei disturbi tipici della menopausa in seguito alla diminuzione del livello di estrogeno.
- In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati riportati comunemente disturbi sensoriali (inclusi parestesia e disgeusia).
- È in vendita con diversi nomi commerciali, che sono spesso stampigliati sulle compresse.
- Sono state riportate in letteratura interazioni farmacocinetiche con inibitori del CYP2D6 (citocromo P450), con riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici di un metabolita attivo del tamoxifene, il 4-idrossi-N-desmetiltamoxifene (endoxifene).
- Nelle pazienti affette da carcinoma mammario, il tamoxifene espleta la sua azione terapeutica direttamente a livello del tumore, andando ad inibire il legame dell’estrogeno con il suo recettore (esercita quindi un’azione prevalentemente antiestrogenica).
https://farmacias-portuguesas.com/sport-e-salute/anadrol-oxymethalone-a-cosa-serve/, che viene ulteriormente metabolizzato dal CYP2D6 dando origine ad un altro metabolita attivo, l’endoxifene. Nelle pazienti con carenza dell’enzima CYP2D6 le concentrazioni di endoxifene sono all’incirca del 75% più basse che nelle pazienti con normale attività CYP2D6. La somministrazione di forti inibitori di CYP2D6 riduce i livelli dell’endoxifene circolante in misura analoga.
In rari casi, il tamoxifene può aumentare il rischio di sviluppare altri tipi di cancro, come il cancro all’endometrio, o causare problemi di coagulazione del sangue. Il tamoxifene è controindicato in caso di gravidanza, allattamento e in presenza di alcune condizioni mediche, come la trombofilia. È importante discutere con il medico i potenziali rischi e benefici del tamoxifene prima di iniziare il trattamento. Il tamoxifene è un farmaco che agisce come modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni. Questo significa che può avere effetti antagonisti o agonisti sugli estrogeni, a seconda del tessuto bersaglio.